Da buona antropologa mi sono sorbita dozzine di reality dai più comuni ai più strampalati,senza appassionarmi,ma con occhio critico... Poi arrivano i talent show dove dovrebbe essere celebrato appunto il talento,quello VERO ,la voglia di affermarsi e la diversità,la novità... sono stati politically correct quest'anno con MasterChef Italia o piuttosto hanno dato il contentino?
Ho solo riso per tre mesi,perchè piangere avrebbe implicato uno sforzo emotivo più grande....
Tanto avevo già messo in conto che la diversità e la novità - i non omologati dalla società - sarebbero stati messi in secondo piano e così è stato.
Mi torna in mente la zia Enrica, la sorella di mio nonno : lei aveva un dolce consolatore , lo strudel.
Oh! Il suo strudel, con quell'aroma di conforto e sicurezza che usciva dal forno...
Mi fiondo in cucina,spolvero un pò gli scaffali della mia memoria ed eccolo lì, pronto per essere ricordato e cucinato.
Ovviamente non ho gli stessi suoi ingredienti caserecci ( le sue mele,la sua uvetta,il suo miele ) ,ma sono sicura di avere la sua mano che mi guida .
Strudel della zia Enrica:
- Un rotolo di pasta fillo - o di pasta sfoglia ( lei la faceva a mano !!! )
- Meline di scarto ( piccole,sode,croccanti,dolcissime,sugose e con il profumo del Trentino ) 5/6
- Buccia grattuggiata di un limone non trattato,possibilmente cresciuto in un giardino dove d'estate si prende il tè di pomeriggio,scambiando 4 chiacchiere tra amici
- Pinoli al profumo di mare
- Uvetta della mia vigna,essicata al sole umido di agosto
- Polvere di cannella,la spezia del cuore,che fa tanto natale e cene tra amici davanti al camino
- Qualche amaretto sbriciolato
- Miele millefiori autoprodotto
- Un pò di zucchero di canna
- Ingrediente segreto : umore uggioso ( come il cielo di oggi ) e voglia di tornar bambini
Si tagliano le mele,si annaffiano di succo di limone,poi si mescolano a miele , pinoli,uvetta , buccia di limone , amaretti sbriciolati e si mettono sulla pasta fillo ( o sfoglia ) ,si arrotola, si chiude bene , si spolvera ulteriormente di cannella e zucchero di canna e si mette in forno già caldo per una ventina di minuti a 200 ° circa.
Lo strudel della zia era la medicina dei bambini : qualsiasi cosa poteva essere curata con il suo strudel,un ginocchio sbucciato,una sgridata,un raffreddore,un brutto voto , una marachella , un cuore infranto.
E oggi anche una delusione : SPYROS...MA ANCHE NO,GRAZIE !!!!!!!!!!
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